Liberi di…andare di traverso e contromano
"Decidiamo di deviare dalla traiettoria della fiumana, non temiamo per l’attrito con le coscienze che urtiamo per andare di traverso o contromano. Perché questo attrito genera luce", è l'invito di Germano Garatto, della Rete Re-Agire.
di Germano Garatto, Rete Re-Agire
La societĂ dentro cui viviamo la nostra vita quotidiana – famiglia, scuola, professione, appartenenze, amicizie, impegni , interessi… – è come un fiume che scorre tra argini piĂą o meno larghi e il panorama sembra ripetitivo, senza sorprese. Eppure, a ciascuno di noi capita che in certe circostanze ci si accendano gli occhi per vedere situazioni che ci mettono a disagio o ci che fanno male. In quel preciso istante in cui “vediamo” facciamo un’operazione istantanea: decidiamo se andare verso o se lasciar perdere.
Se lasciamo perdere, continuiamo a seguire la corrente: dei nostri pensieri, delle nostre preoccupazioni, come stanno facendo tutti quelli che camminano nella fiumana intorno a noi. E quella luce dentro di noi si spegne, i nostri occhi non vedono piĂą.
D’altra parte, sono sempre più numerose le persone che hanno preso consapevolmente una decisione: quando si accende in loro questa luce e vedono ciò che la massa ignora, loro in questi casi non si limitano a guardare, ma vanno verso. Le notiamo tutti queste situazioni dove persone come noi attraversano il movimento della corrente, vanno verso un punto fuori dalla traiettoria della fiumana umana in cui stanno procedendo, per avvicinarsi a una situazione ignorata o volutamente trascurata. Ebbene, quando questo succede, quelle persone fanno una cosa grande: accendono una luce e rendono visibile a tanti una situazione e un comportamento che tutti noi potremmo imitare e riprodurre. La luce che si accende quando andiamo di traverso, o addirittura contro corrente, per raggiungere una realtà ignorata, scartata, disumanizzata, questa luce viene prodotta proprio dall’attrito con le coscienze che stanno andando nel senso della fiumana cieca, che cammina nel crepuscolo. E’ una luce di intensità variabile, dipende dalle circostanze, da quanto è fitto il buio intorno: può essere solo un cerino acceso per qualche istante, che lascerà comunque impressa negli astanti l’immagine indelebile di un gesto, di un volto, di uno sguardo…
A nessuno di noi sfugge il valore di questi comportamenti “illuminanti” per la nostra vita, per i nostri figli di oggi e di domani. Allora riproduciamoli questi momenti di luce, decidiamo di deviare dalla traiettoria della fiumana, non temiamo per l’attrito con le coscienze che urtiamo per andare di traverso o contromano. Questo attrito genera luce per tanti che camminano con l’angoscia per il buio in cui ci stiamo addentrando. E soprattutto indicano una via di uscita alle nuove generazioni che non sanno da che parte andare.