Non si spenga la carità
Nel Messaggio per la Quaresima, papa Francesco mette in guardia dai “falsi profeti” e dall’avidità che si trasforma in violenza contro il debole e lo straniero.
“Di fronte ad eventi dolorosi, alcuni falsi profeti inganneranno molti, tanto da minacciare di spegnere nei cuori la carità che è il centro di tutto il Vangelo”. Nel Messaggio per la Quaresima, papa Francesco mette in guardia dagli “incantatori di serpenti”, dai “ciarlatani” e dai truffatori e punta il dito contro l’avidità per il denaro, “radice di tutti i mali”. “Tutto ciò – dice senza mezzi termini il pontefice – si tramuta in violenza che si volge contro coloro che sono ritenuti una minaccia alle nostre ‘certezze’: il bambino non ancora nato, l’anziano malato, l’ospite di passaggio, lo straniero, ma anche il prossimo che non corrisponde alle nostre attese”.
Anche il creato, aggiunge Bergoglio, “è testimone silenzioso di questo raffreddamento della carità: la terra è avvelenata da rifiuti gettati per incuria e interesse; i mari, anch’essi inquinati, devono purtroppo ricoprire i resti di tanti naufraghi delle migrazioni forzate; i cieli, che nel disegno di Dio cantano la sua gloria, sono solcati da macchine che fanno piovere strumenti di morte”.
Secondo il papa, “l’amore si raffredda anche nelle nostre comunità”, come dimostra il dilagare “dell’accidia egoista, del pessimismo sterile, della tentazione di isolarsi e di impegnarsi in continue guerre fratricide, della mentalità mondana che induce ad occuparsi solo di ciò che è apparente, riducendo in tal modo l’ardore missionario”.
Per questo, papa Francesco si rivolge a “voi, uomini e donne di buona volontà, aperti all’ascolto di Dio”, “al di là dei confini della Chiesa Cattolica”. “Se come noi siete afflitti dal dilagare dell’iniquità nel mondo, se vi preoccupa il gelo che paralizza i cuori e le azioni, se vedete venire meno il senso di comune umanità – è il suo appello – unitevi a noi per invocare insieme Dio, per digiunare insieme e insieme a noi donare quanto potete per aiutare i fratelli”.