Garantire a tutti una vita dignitosa
Dire “aiutiamoli a casa loro" significa solo scaricare il problema.
Dire “aiutiamoli a casa loro significa solo scaricare il problema”. Occorre invece dare a tutti la possibilità di decidere. È questo il senso della Campagna della Cei “Liberi di partire, liberi di restare” che ha come tema centrale il diritto alla libertà, presupposto fondamentale per la pace e la giustizia. “Nessuno deve essere costretto a stare in un posto dove non può vivere una vita dignitosa o dove c’è violenza. Nello stesso tempo ognuno ha il diritto di muoversi perché la terra è di tutti, non di alcuni sì e di altri no”, afferma don Leonardo Di Mauro, responsabile del Servizio degli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo, sottolineando che con questa iniziativa “vorremmo che il concetto di libertà di partire, di emigrare, valesse a 360 gradi”.
Moltissimi sono costretti a lasciare la propria terra, per le ragioni più diverse: mancanza di cibo, di acqua, di lavoro, della povertà estrema, delle guerre, dei disastri naturali, delle conseguenze dei cambiamenti climatici o del degrado ambientale. La Campagna che, ricorda don Di Mauro, “non è una raccolta fondi in quanto saranno utilizzati 30 milioni di euro dell’8xmille“, vuole proprio a sensibilizzare la popolazione italiana sul tema, ma anche a realizzare progetti concreti nei Paesi di partenza, di transito e di accoglienza. Educazione e formazione professionale, informazione in loco sui rischi della migrazione, progetti di carattere sociale e sanitario a favore dei più deboli, progetti per la promozione di opportunità lavorative e accompagnamento al rientro, percorsi di riconciliazione sono infatti gli ambiti di azione a favore di bambini, donne sfruttate, emarginati e poveri.