Al via le selezioni in Mali dei nuovi studenti di Rondine
Gli studenti maliani hanno affiancato lo staff di Rondine nel viaggio in Mali per scegliere i nuovi studenti che parteciperanno al progetto.
Di Brigitte Togo, studentessa di Rondine
Incontrare gli studenti per parlare di Rondine, dei suoi obiettivi e del suo ruolo nella risoluzione dei conflitti e nella selezione di nuovi candidati è stato l’obiettivo del team Rondine a Bamako. Fedele al suo stile, Rondine si è recata in Mali per continuare la sua ricerca di giovani impegnati in tutto il mondo per apprendere la cultura della pace e la pratica della convivenza nella diversità. Rondine crede infatti fermamente che il coinvolgimento dei giovani sia essenziale per risolvere i conflitti.
La squadra di Rondine e i tre studenti maliani che attualmente si stanno formando nella Cittadella di Arezzo, hanno compiuto questa missione tra il 18 e il 23 marzo scorsi. La visita è stata fondamentale per la selezione dei nuovi candidati maliani per il programma Rondine 2018-2020. Il viaggio non solo ha permesso una migliore comprensione del conflitto in Mali, ma è stata anche un’opportunità di valutare possibilità di partnership con gli altri attori e organizzazioni attive nel territorio al fine di far emergere una prospettiva comune e per acquisire una visione chiara della situazione e delle azioni da mettere in campo sulla cooperazione.
Incontrare gli studenti maliani per parlare di Rondine e della sua missione, specialmente nella risoluzione dei conflitti, è stato un passo importante in questa visita. La selezione è stata preceduta da un primo incontro generale per presentare la complessità dell’esperienza di Rondine e il programma specifico a tutti i nuovi candidati cui sono seguite interviste singole e private per valutare le competenze e le motivazioni di ognuno.
Questo viaggio è stato molto speciale per noi tre studenti sia per il fatto di tornare nel nostro paese sapendo di essere i primi rappresentanti del Mali a Rondine a vivere un’esperienza unica nel suo genere e sia per essere i primi a dare una testimonaizna di ciò che stiamo vivendo con altri giovani di diverse culture, lingue, e in particolare da paesi in conflitto o che lo sono stati in passato.
Siamo diventati consapevoli del compito che ci è stato affidato, sia nel condividere le nostre esperienze con i connazionali sia nel partecipare alla selezione, sapendo che è un modo interessante per raggiungere obiettivi pedagogici ed educativi. Questo ci mostra l’importanza che tutto lo staff attribuisce agli studenti nelle attività esterne.
Sono stati una quindicina di giovani a fare il colloquio. Questo momento è stato molto importante e nuovo per noi. La nostra presenza ha significato molto per i candidati perché li ha rassicurati e li ha fatti sentire a proprio agio. E, da parte nostra, è stato motivo di grande orgoglio e onore servire i nostri fratelli. Abbiamo quindi capito di più sull’importanza della nostra presenza, che era altamente desiderata, e della nostra partecipazione a questo lavoro.
Ma è stata anche una grande responsabilità: la scelta di un buon candidato infatti implica una garanzia di successo del progetto e questo è molto importante. L’entusiasmo dei candidati ha reso il compito difficile, ma molto interessante.
La difficoltà principale è stata confrontare i diversi candidati con esperienza e capacità simili. In questa situazione, il carattere, la motivazione e il temperamento dei candidati hanno contato molto. Scegliere una persona che può adattarsi più facilmente al gruppo, è fondamentale perché le capacità intellettuali e le qualità personali sono entrambi importanti.
Penso che questo viaggio sia stato molto arricchente e soddisfacente da parte mia perché mi ha permesso in un certo senso di confrontarmi con la vita professionale, che mi permetterà in futuro di essere più sicura e preparata ad affrontare senza stress i colloqui che dovrò fare, sia come candidato che come reclutatore. Ma soprattutto ho scoperto una cosa importante al mio ritorno a casa: che la mia visione del mondo e della vita doveva cambiare in qualche modo e che posso portare molto alla mia amata terra una volta finiti gli studi.