Aziz, Lamine e Carlo: il valore dell’integrazione

Aziz, Lamine e Carlo: il valore dell’integrazione

Le storie di tre protagonisti del progetto promosso da Sophia-Impresa Sociale che, grazie ai fondi della Campagna CEI, ha accompagnato 20 migranti in un percorso di integrazione professionale e crescita personale.

Aziz è partito senza sapere nulla dell’Europa. Ha deciso di lasciare i suoi affetti e la sua terra, il Senegal, sedotto dai racconti di chi ce l’ha fatta, dalla prospettiva di una vita migliore.

Una volta arrivato, trova però diffidenza, odio, sfruttamento ed emarginazione. Le storie che aveva sentito sul vecchio mondo erano false, per far star tranquille le famiglie di provenienza. Anche lui è costretto a fare così, alimentando il circolo vizioso che dura da decenni e che porta tanti ragazzi a guardare all’Europa come ad una fonte di salvezza incondizionata e illimitata. In Senegal non si parla abbastanza d’immigrazione e non si capisce quanto sia difficile il viaggio e la vita di un giovane migrante.

Aziz arriva a Roma e ha l’opportunità di raccontare la sua storia agli studenti nelle classi e la coglie perché sa che una parola può fare la differenza. Conosce così Sophia, tramite il progetto educativo nelle scuole “Confini” sul tema dell’immigrazione. Nonostante il suo impegno nelle classi, Aziz arriva a fine mese come può ed anzi si confida “io non voglio più fare lavori che non dormo bene la notte”.

La prima esigenza di un migrante è il lavoro regolare e stabile, ma non è l’unica: la storia di Aziz da voce al bisogno di ascolto e di riconoscimento che un giovane prova in terra straniera dopo un viaggio pericoloso di cui inevitabilmente porta i segni. Accoglie di buon grado la proposta dell’impresa sociale di Roma Sophia di partecipare al progetto “Creare Valore”,  attraverso l’Integrazione, che ha l’obiettivo di qualificare le capacità lavorative dei giovani migranti e di favorire il processo di integrazione e di crescita integrale della persona.

Da Novembre 2019 a Marzo 2021, durante tutta la durata del progetto, un tutor di Sophia ha ascoltato e accompagnato Aziz nel suo percorso facendo emergere nel dialogo tutte le difficoltà del suo cammino, ed affrontandole una ad una permettendo al giovane di dare una svolta al suo percorso di integrazione. Seguendo corsi di formazione professionale e di lingua, è riuscito, come tutti gli altri beneficiari del progetto, ad ottenere la qualifica di operatore in campo edile del Cefme e l’attestato A2 di italiano, facilitando sensibilmente il suo ingresso nel mondo del lavoro.

Ciò che ha fatto la differenza è stato il clima di amicizia che si è creato durante il “Cantiere Scuola” ossia le formazioni pratiche che i giovani hanno seguito con i formatori di Sophia per mettere in pratica i mestieri artigianali. Sophia infatti ha deciso di voler fare un passo in più: il sostegno della campagna della CEI è stato fondamentale per creare un team di lavoro stabile di giovani italiani e migranti che permettesse ai giovani di lavorare in un ambiente “protetto”, dove il datore di lavoro conosce tutto il percorso di integrazione di ogni giovane.

“Più che ricevere, un giovane migrante ha bisogno di dare” è il commento di Marco Ruopoli, presidente di Sophia, che esprime al meglio la qualità del valore che l’integrazione può offrire.

*****

“Perchè non vieni da me a Roma? C’è un progetto che puoi fare con me”.  Questo è il punto di svolta della storia di Lamine, giovane senegalese venuto in Italia con la speranza di un futuro migliore. Eppure i suoi sogni si erano arenati nelle difficoltà della dura realtà di un migrante nelle periferie di Napoli, fatta di lavoro in nero, sfruttamento e alloggi fatiscenti. E’ da un amico che Lamine sente parlare per la prima volta di Creare Valore, il progetto di Sophia Impresa Sociale, finanziato attraverso la campagna della CEI “Liberi di partire, liberi di restare”, che offre la possibilità ai giovani migranti in condizione di vulnerabilità di formarsi ed essere accompagnati in un percorso di integrazione professionale e crescita personale.

Il giovane è titubante, ma parte lo stesso in direzione della capitale. Si fa convincere dalle parole del suo caro amico Amadou che riaccende in lui un barlume di speranza raccontandogli la sua esperienza con Sophia: il lavoro e la casa sicura trovati insieme ai tutor, l’accoglienza e l’ascolto di un team giovane che con lui ha valutato, passo dopo passo, la strada migliore per crescere. Lo spirito di accoglienza di Sophia è contagioso…  Amadou, offre un alloggio a Roma al suo connazionale ed amico che aderisce al progetto.

Lamine comincia così il percorso di accompagnamento fatto di insegnamenti di lingua italiana, assistenza legale e sanitaria e corsi professionali riconosciuti a livello nazionale. Dei suoi tutor dice: “Posso chiamare Marco, Erik, Mor e Carlo – i tutor del progetto, ndr – quando voglio, sempre mi aiutano e li chiamo anche solo per dire come stai.”

Ed è proprio in questo che risiede lo spirito di Sophia: la voglia di fare gruppo tra giovani che nell’ascolto e nel sostegno reciproco, si assume la responsabilità di crescere insieme. Questo è uno stile di assistenza che parte dal presupposto controintuitivo che invece di ricevere, un migrante, ha bisogno di dare.

Nell’anno e mezzo di durata del progetto Lamine, come gli altri suoi compagni, ha compiuto dei passi concreti nel suo percorso di integrazione: ha preso la certificazione A2 di lingua italiana, ha ottenuto l’attestato di qualifica rilasciato dal Cefme di operatore in strutture edili e ha cominciato a lavorare in un team di lavori artigianali creato da Sophia. In poco tempo Lamine ha maturato un grande affiatamento con gli altri membri della squadra che ora considera come suoi fratelli. “Siamo una famiglia”, rivela emozionato il giovane.

Lamine abita ancora con Amadou, ma la prospettiva è completamente diversa da quella di un anno e mezzo fa. Il suo percorso non è ancora giunto al termine, ma Sophia continua ad accompagnarlo e affiancarlo nelle sue scelte in vista di una sua prossima completa indipendenza ed integrazione. “La soddisfazione più grande è proprio vedere i loro progressi. Sono orgoglioso di loro, come può esserlo un fratello che guarda ai successi dell’altro” – rivela Carlo, responsabile del team di lavori artigianali.

Lamine è solo uno dei tanti volti che hanno fatto parte di Creare Valore Attraverso l’Integrazione: un percorso di integrazione che valorizza la persona in quanto tale, sollevandola dai pregiudizi su di sé e sulla propria condizione e permettendole di riappropriarsi della propria libertà di scegliere. (A.C.)

*****

Ci sono persone che amano il loro lavoro e si svegliano contente, felici di poter iniziare un’altra giornata. Ci sono tanti che invece sentono il lavoro come una gabbia che li tiene prigionieri, giorno dopo giorno. Carlo apparteneva a questa seconda folta schiera. Ogni mattina si svegliava alle 5:20, faceva colazione di corsa e si dirigeva a Ciampino dove era impiegato come magazziniere. Tutti i giorni uguali. Ma del resto c’è chi sta peggio, no? Perché lamentarsi?

Come per tanti, anche per Carlo cambiare vita era impensabile: eppure ogni chiacchierata con il suo amico Marco Ruopoli, presidente di Sophia Impresa Sociale, gli apriva nuove prospettive. “Ci sono molti modi in cui in una persona si accende la scintilla, la fiamma che permette di cominciare una nuova vita. Per me è stata la fiducia di Marco”.

Carlo incomincia a collaborare con i soci di Sophia, suoi coetanei, con grande semplicità: può dare una mano, e la da volentieri. E’ portato per il lavori manuali, lo sa già, ma si scopre anche un abile oratore e un fermo “mediatore”: sa mettere le persone d’accordo.

Marco gli propone quindi di gestire il team artigianale creato con i giovani migranti che partecipano al progetto Creare Valore Attraverso l’Integrazione: il team ha lo scopo di far lavorare i ragazzi che stanno imparando i mestieri di idraulico, elettricista e muratore dato che la loro condizione di vulnerabilità non gli permette ancora di trovare un lavoro all’esterno.

“Mi hanno detto: se non ci stavi ci scannavamo”, scherza emozionato Carlo: “la parte più bella è proprio nel rapporto con i membri della squadra”. Il dialogo del resto è il marchio di fabbrica di Sophia che mette in pratica in ogni progetto. Per gestire una squadra è però necessaria anche la mano ferma, anche se “con gente che ne ha passate tante diventa difficile”.

In questa ottica, il progetto Creare Valore Attraverso l’Integrazione, realizzato con il sostegno della campagna Liberi di Partire, Liberi di Restare della CEI, promuove un percorso di integrazione che, mettendo la persona al centro, rimuove gli ostacoli concreti e supera le criticità interiori di ognuno.

 

Fonte: Migrantesonline.it