Popoli tormentati in cerca di dignità
Dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, un invito "ad essere solidali, a non assecondare le ingiustizie e l’empietà”.
“La Chiesa che è in Italia si sente interpellata dal mondo delle migrazioni. Milioni di uomini e donne, bambini, giovani e anziani ogni anno lasciano la propria terra in cerca di una vita migliore, di un luogo di pace o di progresso dove poter trovare rifugio e dignità”. Lo ha affermato il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nel suo indirizzo di saluto a papa Francesco, al termine della messa celebrata in Piazza San Pietro in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.
Si tratta, ha sottolineato il porporato, “di un vasto movimento di popoli tormentati dalla violenza, dalla fame, dalla disperazione, che cerca aiuto presso i paesi più ricchi e capaci”. Essi, ha aggiunto, “stendono la mano come il povero Lazzaro, chiedendo almeno le briciole del pane per sfamarsi. Ma il ricco epulone della parabola non vuole vedere né sentire, la sua ricchezza lo ha reso povero di sentimento e gli ha inaridito il cuore. Egli non vuol condividere con altri le sue ricchezze e la prosperità la considera cosa privata”. Il Signore, ha continuato il card. Bassetti, “con la sua Parola e il suo esempio di amore, ci invita ad essere solidali, a non assecondare le ingiustizie e l’empietà”. “I poveri che bussano alla nostra porta, i migranti che cercano una vita migliore – ha scandito – sono il nostro prossimo nel bisogno”.
“La Chiesa italiana, attraverso Caritas e Migrantes – ha concluso – cerca di dar corpo al Vangelo della carità e della gioia”.