Questione di educazione
È importante ribadire a livello educativo l’importanza del fare rete.
La Campagna “Liberi di partire, liberi di restare” ha “una valenza educativa che risponde pienamente al nostro mandato statutario della funzione pedagogica di animazione delle comunità alla carità”. Ne è convinto don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, per il quale “l’elemento centrale della proposta è ribadire a livello educativo l’importanza del fare rete in un impasto di relazioni, affettività, responsabilità, testimonianza, affinché ognuno, e in particolare i migranti più giovani, possano scegliere liberamente come impostare il proprio progetto di vita”. Secondo don Soddu, “occorre garantire a tutti una vita dignitosa per consentire a ciascuno di scegliere se restare nella propria terra o migrare e trovare accoglienza in altri Paesi”.
La Campagna, a cui sono stati destinati 30 milioni di euro dai fondi dell’8xmille, ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione italiana sul tema, ma anche di realizzare progetti concreti nei Paesi di partenza, di transito e di accoglienza negli ambiti dell’educazione e della formazione professionale, dell’informazione in loco sui rischi della migrazione, della sanità, dei percorsi di riconciliazione. “Permettere a chi soffre di restare nella propria terra – osserva il direttore di Caritas italiana – significa puntare su uno sviluppo umano integrale, rimuovendo le cause degli squilibri, spesso all’origine del cammino e della fuga dei migranti”. L’impegno prioritario è dunque quello di “sentirci e riscoprirci tutti parte di questa Chiesa fatta di comunione e di comunità attive, impegnate e responsabili. Che si incontrano, restano in relazione, costruiscono insieme. Attente alle piccole cose e, nel contempo, capaci di guardare lontano, fino ai confini del mondo”.