Mai a cuor leggero

Mai a cuor leggero

La prima libertà deve essere quella di non essere costretti a lasciare il proprio Paese.

“Ogni strappo è sempre una sofferenza, non si lascia mai a cuor leggero la propria patria”. Don Gianni De Robertis, direttore generale di Migrantes, cita le parole di papa Francesco e di Benedetto XVI per ricordare che “la prima libertà deve essere quella di non essere costretti a lasciare il proprio Paese”.
I migranti sono persone costrette a lasciare le proprie case e comunità di origine, spesso senza alcun progetto migratorio, con il solo obiettivo di fuggire da conflitti armati, gravi lesioni dei diritti umani fondamentali, regimi oppressivi, persecuzioni politiche e religiose, calamità naturali, tratta di esseri umani. Il loro viaggio è spesso segnato da sofferenze profonde, dura anche anni: molti muoiono, attraversando deserti, tratti di mare o per le atrocità subite da parte di altri uomini, altri annegano nei naufragi.
La Campagna “Liberi di partire, liberi di restare” vuole proprio “accompagnare queste persone in cammino”, ma anche “tutelare la loro libertà di partire e di restare”, rendere “il progetto di migrazione sicuro”, promuovere “comunità accoglienti e inclusive”. Per questo, l’iniziativa straordinaria della Cei sosterrà le Chiese e le associazioni locali, “sia nei Paesi in via di sviluppo dove verranno indirizzati gli interventi più significativi, sia nei Paesi di transito, sia in Italia, soprattutto per le realtà più prossime ai porti di sbarco e per quelle maggiormente impegnate a favore dei minori e delle vittime di tratta. “È  importante – sottolinea don De Robertis – una certa circolarità nelle migrazioni, far rientrare le persone e trasformare la loro esperienza in ricchezza”.