Non criminalizzare i migranti alimentando xenofobia e razzismo
"Non serve a nessuno costruire il nemico". Lo ha ricordato mons. Stefano Russo, vescovo di Fabriano-Matelica e segretario generale della Cei, invitando invece "a fare la nostra parte in favore dei fratelli migranti".
“Stiamo attenti a non criminalizzare i migranti: non serve a nessuno costruire il nemico, alimentando xenofobia e razzismo, invece di fare la nostra parte in favore di questi fratelli”. È il monito di mons. Stefano Russo, vescovo di Fabriano-Matelica e segretario generale della Cei, che, intervenendo alla presentazione del volume di Limes “Una strategia per l’Italia”, ha ricordato l’impegno della Chiesa “per sostenere le vie dell’immigrazione legale, i protocolli legati ai corridoi umanitari, come pure iniziative quali Liberi di partire, liberi di restare, fino alle migliaia di progetti di aiuto allo sviluppo realizzati nei Paesi più poveri”. Si tratta, ha spiegato, “di iniziative di decine di milioni di euro, sostenute dalla Chiesa italiana grazie ai fondi 8xmille”. “Sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione siamo in prima linea, forti dell’esperienza evangelica, del magistero pontificio e di una tradizione consolidata”, ha affermato mons. Russo sottolineando che questa è “una prospettiva inclusiva che dovremmo assumere come Paese, anche davanti al declino demografico e all’invecchiamento della popolazione”.