Il sogno di Mohamed

Il sogno di Mohamed

Arriva in Italia su un barcone, a 16 anni, da solo. Flavia, la sua tutrice, lo aiuta a diventare grande.

Sogna di fare lo chef e di “vedere tutto il mondo”. Per ora il futuro lo propizia lavorando a Catania, in un ristornate cinese, dove prepara il sushi. “Qui mi trovo molto bene, davvero”, sorride Mohamed, approdato in Italia, ad Augusta, nel marzo 2014 dopo un “brutto” viaggio durato quindici lunghissimi giorni. “Avevo  16 anni. Volevo andare via dall’Egitto e ho deciso di salire su uno di quei barconi. Da solo”, racconta il giovane che al suo arrivo viene prima portato insieme ad altri ragazzi in un Centro di accoglienza e poi trasferito a Catania. Qui incontra il suo angelo custode, la sua tutrice, “la prima che mi ha aiutato”. Flavia lo sostiene nell’iter per ottenere i documenti e poi nell’inserimento a scuola. “Ho studiato per avere il diploma di terza media”, dice Mohamed che poi ha scelto di entrare nel mondo del lavoro. “Sono stato a Parigi per sei mesi, ma per me è stato complicato soprattutto perché non parlavo bene la lingua. Così sono tornato in Italia”, confida il giovane egiziano che nel nostro Paese si sente a casa. Ormai cammina con le sue gambe, ma Flavia continua a d essere presente nella sua vita: “ci sentiamo, ci mandiamo messaggi su whatsapp”. Perché non si smette di essere tutori, nemmeno quando i “figli” sono diventati grandi. (S.C.)