Quando la povertà nega l’istruzione

Quando la povertà nega l’istruzione

Molte famiglie delle zone rurali non possono permettersi di mandare i figli a scuola.

Di Léonard Dabou (studente di Rondine)

Sono un insegnante, ma anche uno studente di Rondine. Per questo ho scelto di parlare dell’importanza e le difficoltà dell’educazione dei bambini nel mio paese, il Mali. L’educazione è l’apprendimento di varie conoscenze. Inizia dai più giovani con l’acquisizione di nozioni di base, vale a dire l’alfabetizzazione. A questo punto, i bambini imparano a leggere e scrivere attraverso l’istruzione primaria e il supporto dei genitori. Questo è un passo essenziale che consentirà al bambino di continuare la sua educazione integrando successivamente l’istruzione secondaria e quella superiore.
L’educazione promuove lo sviluppo di ogni bambino. Permette ad una persona di sviluppare la sua personalità e identità, così come le sue abilità fisiche e intellettuali. Consente, in particolare, di trasmettere i principi comuni alle nuove generazioni, per preservare e perpetuare i valori di un’intera società. Contribuisce così alla realizzazione personale promuovendo l’integrazione sociale e professionale del bambino. L’istruzione mira a migliorare la qualità della vita di una persona. Offre agli adulti e ai bambini svantaggiati la possibilità di sfuggire alla povertà. È quindi uno strumento essenziale per lo sviluppo economico, sociale e culturale di un’intera popolazione.  È un diritto umano che deve essere accessibile a tutte le persone, senza alcuna discriminazione. Tutti i bambini devono poter andare a scuola e quindi godere delle stesse opportunità per costruirsi un futuro. Inoltre, l’educazione deve essere gratuita, in modo che anche i bambini provenienti da ambienti svantaggiati possano godere del loro diritto all’istruzione. Quindi la difficoltà di accessibilità all’educazione in Mali nelle località rurali ci lascia perplessi. Perché la mancanza di infrastrutture e di personale qualificato pesa sull’educazione dei bambini. I genitori che vogliono che i loro figli abbiano una buona istruzione devono accettare di separarsi a un certo punto dai loro piccoli che sono obbligati ad andare nella capitale della città o in città per continuare a studiare.
Una delle maggiori difficoltà per i bambini maliani che vivono nelle aree rurali è la distanza di alcuni villaggi dal luogo in cui c’è una scuola. Questa distanza è stimata tra uno e dieci chilometri, anche se a volte è ancora di più. I bambini si svegliano presto la mattina e tornano a casa a tarda notte a causa della distanza da casa. Va da sé che durante la pausa i figli non possano tornare a pranzo con la famiglia. Mangiano il piccolo piatto che portano con loro la mattina, nel cortile della scuola e sotto gli alberi. In che modo questi bambini saranno in grado di seguire il percorso educativo nella debita forma?
Ad un certo punto poi i bambini sono costretti ad abbandonare la scuola per la mancanza di mezzi da parte dei genitori che non possono garantire loro le giuste condizioni di studio. Quindi questi ragazzi preferiscono tentare la fortuna prendendo la strada dell’Eldorado, credendo illusoriamente di ottenere di più. La causa di questo fenomeno è la povertà delle popolazioni rurali provocata per lo più dallo scarso rendimento del lavoro nei campi, che rappresenta la loro unica fonte di reddito. Mentre la scuola di un bambino dipende in gran parte dalla capacità dei genitori di pagare le tasse di iscrizione, sostenere il costo dell’abbigliamento e acquistare libri o materiale didattico.
Per le famiglie ricche, queste spese sono minime in relazione ai benefici che potrebbero derivare dalla scuola dei loro figli, al contrario diventano insormontabili per le famiglie più povere. Nel 2012, con l’occupazione del nord del paese da parte di gruppi armati e dopo l’intervento militare nel 2013, migliaia di bambini svantaggiati nelle regioni settentrionali hanno addirittura smesso di sognare un futuro migliore, perché le scuole sono state tutte chiuse.
Lo Stato maliano deve perseguire l’attuazione di una sua politica di sviluppo educativo al fine di migliorare la qualità e l’efficienza del sistema educativo e permettere ai bambini più poveri delle zone rurali di accedere all’istruzione di base. Offrire ai giovani pari opportunità, migliorando l’accesso all’educazione costruendo e riabilitando scuole in aree rurali remote, reclutando insegnanti, con una mobilitazione sociale e partecipazione delle parti interessate. È fondamentale rafforzare la governance dell’istruzione e della formazione dei giovani coinvolgendo le comunità nella gestione scolastica, supportando il sistema di monitoraggio e valutazione.
La domanda scolastica è ancora presente, anche se varia significativamente in base al luogo di residenza. Sembra che la semplice presenza di infrastrutture scolastiche non sia sufficiente per i genitori che decidono di mandare i figli a scuola e di tenerli lì. È chiaro da questo contributo che l’ambiente sociale del bambino è un elemento cruciale per l’invio e il mantenimento a scuola. Pertanto, è sempre necessario sensibilizzare i genitori sull’importanza della scuola per aumentare la domanda scolastica laddove esista l’offerta. E un miglioramento delle condizioni della scuola tra popolazioni prevalentemente rurali è ancora una necessità in Mali.
Lo sviluppo del settore privato nel campo dell’istruzione dovrebbe essere incoraggiato e supervisionato così come le scuole della comunità per compensare l’offerta di istruzione. Oggi è triste e difficile per un bambino maliano combinare il lavoro scolastico con il lavoro domestico al suo ritorno da scuola, o con attività di produzione (lavoro sui campi e giardinaggio). Le attività generatrici di reddito svolte dal bambino al di fuori dell’orario scolastico o durante le vacanze diventano una tentazione e talvolta gli fanno preferire di non continuare la sua istruzione.
L’istituzione del CED (Center for Education for Development) in Mali è un’altra alternativa per migliorare la scolarizzazione, l’alfabetizzazione e il recupero degli anni scolastici per avvicinarsi a questo obiettivo: l’accesso universalmente condiviso o “Education for All”. Per quanto riguarda l’istruzione in Mali, le aree rurali sono lontane dall’obiettivo di “accesso all’istruzione per tutti” perché la domanda di scolarizzazione per i bambini è molto alta, ma la mancanza di risorse, povertà e mancanza di sostegno sono i veri ostacoli.
“Come possiamo dare speranza e sorridere a questo segmento della popolazione che sono anche i nostri coetanei…?”