Nessuno escluso

Nessuno escluso

"Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti”, ha detto il Papa nella messa celebrata per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

“Come cristiani non possiamo essere indifferenti di fronte al dramma delle vecchie e nuove povertà, delle solitudini più buie, del disprezzo e della discriminazione di chi non appartiene al ‘nostro’ gruppo”. Lo ha ricordato papa Francesco per il quale “non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti”. “Non possiamo non piangere. Non possiamo non reagire”, ha aggiunto nell’omelia della messa celebrata in occasione della 105° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

“Il comandamento è amare Dio e amare il prossimo. Non si possono separare”, ha ammonito Bergoglio sottolineando che “amare il prossimo come sé stessi vuol dire anche impegnarsi seriamente per costruire un mondo più giusto, dove tutti abbiano accesso ai beni della terra, dove tutti abbiano la possibilità di realizzarsi come persone e come famiglie, dove a tutti siano garantiti i diritti fondamentali e la dignità”. “Amare il prossimo – ha spiegato – significa sentire compassione per la sofferenza dei fratelli e delle sorelle, avvicinarsi, toccare le loro piaghe, condividere le loro storie, per manifestare concretamente la tenerezza di Dio nei loro confronti”. Significa, ha continuato, “farsi prossimi di tutti i viandanti malmenati e abbandonati sulle strade del mondo, per lenire le loro ferite e portarli al più vicino luogo di accoglienza, dove si possa provvedere ai loro bisogni”.

In sintesi, ha scandito il papa, “dobbiamo avere un’attenzione particolare verso i forestieri, come pure per le vedove, gli orfani e tutti gli scartati dei nostri giorni”. “Non si tratta solo di forestieri – ha precisato – si tratta di tutti gli abitanti delle periferie esistenziali che, assieme ai migranti e ai rifugiati, sono vittime della cultura dello scarto”. Ed è verso di loro che “il Signore ci chiede di mettere in pratica la carità, ci chiede di restaurare la loro umanità, assieme alla nostra, senza escludere nessuno, senza lasciare fuori nessuno”.