I migranti e noi

I migranti e noi

“I diritti e la dignità dei migranti, come quelli dei lavoratori e delle fasce più deboli della società, vanno tutelati e difesi. Sempre”, ricorda il card. Bassetti.

“I diritti e la dignità dei migranti, come quelli dei lavoratori e delle fasce più deboli della società, vanno tutelati e difesi. Sempre”. Lo afferma in una nota il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, sottolineando che “crediamo nella salvaguardia della vita umana: nel grembo materno, nelle officine, nei deserti e nei mari”.
Secondo il cardinale, però, “l’Italia, che davanti all’emergenza ha saputo scrivere pagine generose e solidali, non può essere lasciata sola ad affrontare eventi così complessi e drammatici”. “Proprio perchĂ© crediamo nell’Europa, non ci stanchiamo – ribadisce il presidente della Cei – di alzare la voce perchĂ© questa sfida sia assunta con responsabilitĂ  da tutti”. Inoltre, aggiunge, “crediamo nel diritto di ogni persona a non dover essere costretta ad abbandonare la propria terra e in tale prospettiva come Chiesa lavoriamo in spirito di giustizia, solidarietĂ  e condivisione”.
La Chiesa italiana, assicura il cardinale, “farà parte sul versante educativo e culturale, aiutando a superare paure, pregiudizi e diffidenze”, e “le comunità cristiane, forti della loro origine mediterranea, non mancheranno di offrire, accanto all’accoglienza, un contributo di pensiero in ordine all’elaborazione di una prospettiva di una pacifica convivenza nel Mediterraneo”.
Il card. Bassetti fa suo l’auspicio di papa Francesco affinché “le Beatitudini evangeliche insegnino a noi e al nostro mondo a non diffidare o lasciare in balia delle onde chi lascia la sua terra affamato di pane e di giustizia; ci portino a non vivere del superfluo, a spenderci per la promozione di tutti, a chinarci con compassione sui più deboli. Senza la comoda illusione che, dalla ricca tavola di pochi, possa piovere automaticamente il benessere per tutti”. “Ho letto e riletto con attenzione queste parole, pronunciate da Papa Francesco. Le ho lette e rilette sentendole profondamente mie, al punto di scegliere di rilanciarle a mia volta, come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana”, confida il cardinale senza tuttavia nascondere “quanto sia complesso il fenomeno migratorio: risposte prefabbricate e soluzioni semplicistiche hanno l’effetto di renderlo, inutilmente, ancora più incandescente”.