No alla tratta e allo sfruttamento
Accorato appello di "Slaves no more" al mondo della politica in occasione della Giornata internazionale di lotta contro il traffico di persone.
In un chicco: il profumo e il sapore dell’inclusione
Apre a Catania "La Bottega di San Giuseppe", un segno di speranza, fratellanza e integrazione.
Persone, non oggetti
“La schiavitù è stata abolita dal punto di vista giuridico, ma è ancora una triste realtà presente in tutti i Paesi”, afferma don Giovanni De Robertis, direttore della Fondazione Migrantes, che lancia l’idea dei “Fridays for future” per le donne
Le schiave di oggi
Suor Rita Giaretta, la religiosa orsolina che ha fondato Casa Rut a Caserta e che spende la sua vita accanto alle ragazze che finiscono nelle mani dei trafficanti, definisce la tratta “un’infamia, un crimine contro l’umanità”.
La tratta, un crimine contro l’umanità
Per papa Francesco, la tratta di persone è una “ingiustificabile violazione della libertà e della dignità delle vittime, dimensioni costitutive dell’essere umano voluto e creato da Dio”.
Il pane dell’incontro
A Catania, venti ragazze strappate alla tratta frequentano un corso di italiano e si cimentano con le tecniche di panificazione. Grazie al progetto "Lievito di speranza".
Liberi dalla paura
“Vogliamo lanciare all’Italia un messaggio di fiducia e di futuro”, afferma don Gianni De Robertis, direttore della Fondazione Migrantes, che dice pubblicamente grazie alle famiglie e alle associazioni impegnate nell'accoglienza.
Tutti responsabili
“È vergognoso che donne, uomini, bambini, vittime di un sistema di schiavitù, rimangano in balia delle onde del mare, ma più ancora lo è la nostra indifferenza mentre i potenti di turno litigano su come spartirsi le quote di migranti”, denuncia suor Eugenia Bonetti, presidente dell'Associazione “Slaves No More”.
Inumano
“Si gioca sulla paura, fomentando idee sbagliate sugli stranieri e distraendo così il Paese dai problemi reali”, lamenta suor Rosalia Caserta, da anni in prima linea nell’accoglienza di ragazze vittime della tratta, per la quale oggi “si è perso il senso della dignità”.
Spezzare le catene della schiavitù
“Chi è il mio prossimo?”. La riflessione di suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente di “Slaves no more”.